La stima è basata sull’esame delle delibere di giunta 2010 di tre Regioni: Basilicata (2.040.000 euro; 588.879 abitanti; 3,46 euro per abitante), Liguria (3.552.425,34; 1.615.986, 2,20), Marche (560.000,00; 1,559.542; 0,36), al netto dei contributi già considerati in altre voci specifiche. La media regionale è dunque di 2,00 euro per abitante.

Poiché la popolazione totale è calcolata dall’Istat in 60.340.328, e poiché si è ritenuto, prudenzialmente, di moltiplicare la cifra per due (perché non tutti i contributi emergono dalle delibere – in quanto non sono state analizzate le determine, le delibere di consiglio e della presidenza nonché il bilancio; le delibere di giunta non consentono sempre l’immediato riconoscimento dell’effettivo destinatario; talvolta rimandano ad allegati non disponibili; nessuna regione ha reso disponibile online l’albo dei beneficiari previsto dal Dpr n. 118/2000), la proiezione su scala nazionale porta a un valore di circa 242,2 milioni di euro.

È comunque noto che altre regioni, come la Lombardia, guidata dal ciellino Roberto Formigoni, hanno destinato alla Chiesa cattolica un volume di risorse notevolmente superiore: cfr. il libro La lobby di Dio, di Ferruccio Pinotti; la vicenda di Enrico De Alessandri, funzionario regionale sospeso per un mese per aver criticato il sistema di potere che ruota attorno a Comunione e liberazione (cfr. Repubblica del 3 dicembre 2009); l’ultima raffica di contribuzioni poco prima delle dimissioni (cfr. L’Espresso).

Anche il Veneto non è da meno: cfr. il libro Cosa Loro, di Sebastiano Canetta ed Ernesto Milanesi, e delibere quali quella di oltre due milioni (cfr. per manutenzione e restauro delle parrocchie) per manutenzione e restauro delle parrocchie. Le “spese pazze” della Regione Sicilia sono state documentate da un’inchiesta del circolo Uaar di Palermo. E che dire dell’Emilia-Romagna? Nella ricostruzione post-sisma ha preferito finanziare la sistemazione delle chiese anziché delle case: quelle chiese che, nei terremoti che hanno colpito il Centro Italia nel 2016, sono crollate nonostante i lauti finanziamenti ricevuti. Ma ogni Regione può “vantare” la propria generosità nei confronti della Chiesa cattolica: si pensi ai 50.000 destinati dalla Calabria per la sola festa di san Francesco da Paola.