Ai contributi statali alle scuole cattoliche si aggiungono anche i contributi erogati dalle amministrazioni locali. È difficile ricostruire il quadro complessivo perché tali contributi sono devoluti a ogni livello: regionale, provinciale, comunale, senza escludere il circoscrizionale. Non esiste alcun quadro complessivo, e realizzarlo sarebbe probabilmente impossibile: per questo motivo elenchiamo a mo’ di esempio alcune realtà che hanno sostenuto la scuola paritaria.

Il Veneto ha erogato 14,5 milioni di euro (cfr. Ultimissima del 5 agosto 2011). La Lombardia 50 milioni attraverso i soli buoni scuola, a cui si aggiungono le integrazioni al reddito e altri contributi a fondo perso (talvolta, come a Crema, letteralmente buttati). La legge ligure n. 14/2002 stanziò 774.685 euro a sostegno delle famiglie, alla quale si è aggiunta la legge n. 15/2006 sul diritto allo studio, mentre la Regione Toscana eroga annualmente circa 1,5 milioni, quella siciliana circa diciassette, il Lazio intorno ai cinque, una piccola regione come la Basilicata quasi tre milioni (tra finanziamenti diretti e quelli ai progetti delle scuole paritarie). Lo stanziamento di diverse decine di milioni di euro è inoltre previsto dal Piano triennale di interventi in materia di istruzione, diritto allo studio e libera scelta educativa della Regione Piemonte.

La Provincia autonoma di Trento ha stanziato nel 2009 11,7 milioni (cfr. Ultimissima del 28 febbraio), quella di Parma oltre un milione: la Provincia di Bergamo si limita invece a 387 mila euro, quella di Carbonia-Iglesias a 196.000.

A livello comunale, Verona destina 2,37 milioni alle sole scuole cattoliche, Bologna oltre un milione, Lodi 390.000, ma anche i comuni più piccoli stanziano cifre significative: Carugate (MI) 175.000 euro, Silea (CS) 102.000, Quarto d’Altino (VE) 31.000. Da notare che nei comuni più piccoli è particolarmente diffusa l’abitudine di ripianare i debiti delle scuole d’infanzia parrocchiali.

Vanno infine aggiunti i fondi per l’acquisto di libri di testo destinati alle famiglie meno abbienti, i contributi destinati alle borse di studio per studenti meritevoli (i provvedimenti non discriminano tra statale e privato), e quelli alle infrastrutture: la sola Regione Lombardia ha destinato, nel 2010, quasi 800.000 euro per i soli istituti cattolici, la Regione Veneto quasi cinque milioni.

Da questa sommaria ricognizione emerge come la somma erogata da tutte le amministrazioni locali italiane è persino superiore a quella stanziata a livello governativo. Poiché circa il 65% delle scuole paritarie italiane sono cattoliche o si ispirano alla morale cattolica, ed alcuni provvedimenti sembrano essere stati indirizzati soltanto a esse, il contributo a loro favore è stimato dall’Uaar in almeno 500 milioni.